“Finalmente la questione MUOS sta diventando di ordine nazionale. Uno
degli obiettivi più importanti dei Comitati No MUOS era quello di far
uscire la problematica dalla dimensione locale: oggi è stato compiuto un
enorme passo in avanti in questo senso”. Questo il commento a caldo di
Peppe Cannella e Rino Strano, delegati dei Comitati No MUOS, dopo le due
audizioni alle Commissioni di Camera e Senato, a cui hanno preso parte
anche il giornalista Antonio Mazzeo, il sindaco di Vittoria Nicosia con
l’assessore Caruano, il sindaco di Niscemi La Rosa insieme all’assessore
Ficicchia, e Giuseppe Maida.
In audizione alla Commissione Difesa della Camera e alla Commissione
d’Inchiesta sull’uranio impoverito del Senato i delegati hanno spiegato,
fornendo una vasta documentazione, le ragioni di quanti si oppongono
fermamente alla costruzione della stazione di terra del sistema MUOS
all’interno della Riserva Naturale Sughereta di Niscemi. Hanno altresì
denunciato i pericoli rappresentati dalle radiazioni elettromagnetiche
emanate dalle quarantuno antenne americane già esistenti e il processo
di militarizzazione che i territori e i cittadini siciliani sono
costretti a subire.
La Commissione d’Inchiesta sull’uranio impoverito ha ritenuto che
sussistono le basi per una moratoria, sia per quanto riguarda la
costruzione del MUOS, sia per il sistema di antenne già presente nella
riserva.
Il Senatore Scanu ha sottolineato l’importanza del principio di
precauzione mentre l’Onorevole Costa, presidente della Commissione, si è
impegnato a convocare il Ministro della Difesa e il Presidente della
Regione Sicilia, o chi per loro, per avere informazioni dettagliate su
quanto sta accadendo a Niscemi, oltre che per sollecitare l’invio di
dati completi e attendibili sui livelli di inquinamento elettromagnetico
già in atto.
La Commissione ha compreso la gravità della situazione che vede il
sorgere del MUOS, sistema parabolico satellitare ad alto impatto
elettromagnetico, in un contesto già pericoloso e disfunzionale.
Il presidente della Commissione ha preso atto della preoccupazione dei
Comitati No MUOS. “Il nuovo sistema di parabole della Marina Militare
americana non può essere costruito se prima non si hanno dati certi
sull’impatto delle antenne già in funzione. Oggi, nelle Commissioni,
sono stati assunti degli importanti impegni formali”, concludono
Cannella e Strano.
Enrica Frasca / il Clandestino